Residenza Redelco / BROOKS + SCARPA

All’inizio del 1994, gli architetti iniziarono a lavorare al progetto e durante la costruzione (demolizione, livellamento e fondazioni) il proprietario, per circostanze al di fuori del suo controllo, fermò tutta la costruzione del progetto. Sette anni dopo il proprietario tornò dagli architetti e chiese loro di completare la casa parzialmente costruita. A causa di modifiche al codice, ordinanze cittadine e un’ampia varietà di ostacoli, è stato stabilito che la casa non poteva essere completata come originariamente progettata.

Dopo molte considerazioni, il cliente ha chiesto all’architetto se fosse possibile modificare/rimodellare la casa parzialmente costruita, che era una ristrutturazione/aggiunta a una casa in stile ranch di 5.004 cm, in un progetto che si adattasse alle norme urbanistiche e strutturali attuali. Il proprietario ha anche chiesto che rimangano l’impronta della casa e le fondamenta parzialmente costruite per evitare la necessità di ulteriori diritti e ritardi su un sito collinare già da tempo atteso e difficile.

La sfida principale degli architetti era come modificare il design che rifletteva un approccio filosofico obsoleto all’architettura che aveva quasi un decennio. Come ripensare la casa riflettendo la maturità dell’architetto e del cliente su un’impronta di dieci anni?

La risposta è stata rimuovere quasi tutte le pareti interne esistenti precedentemente proposte e trasformare l’impronta esistente in una struttura simile a un padiglione che consente al sito di in un certo senso “passare attraverso la casa”. Ciò ha consentito al cliente di sfruttare al meglio un’area edificabile limitata e ristretta, catturando allo stesso tempo straordinarie viste panoramiche sulla San Fernando Valley e sulle colline di Hollywood. Le grandi porte scorrevoli in vetro personalizzate alte 6,7 m consentono all’interno e all’esterno di diventare un tutt’uno. Anche lo studio è separato dalla casa e collegato solo da un ponte esterno. Gli spazi privati sono trattati come spazi simili a un loft che catturano volume e viste mantenendo la privacy.

I pavimenti in pietra calcarea si estendono dall’interno verso l’esterno e nella piscina olimpionica che corre per l’intera lunghezza della casa creando una linea dell’orizzonte ai margini della vista. Altri materiali naturali come cemento formato da pannelli, rame, acciaio e ciliegio conferiscono morbidezza agli oggetti che sembrano fluttuare all’interno del volume interno. Posizionando oggetti e materiali “fuori dalla cornice”, un nuovo quadro di riferimento approfondisce il nostro senso della percezione. L’arte non riproduce ciò che vediamo; anzi ci fa vedere.

Sezioni dei piani del piano

Dettagli del progetto:
Località: Studio City, California, USA
Tipologia: Abitazioni – Residenziale
Architetti: BROOKS + SCARPA – www.pugh-scarpa.com
Metraggio quadrato totale: 4.700 mq 0,0 m
Team di progetto: Lawrence Scarpa, FAIA – Principal-in- Carica. Angela Brooks, AIA, Jackson Butler, Silke Clemens, Vanessa Hardy, Ching Luk, Project Architect, Gwynne Pugh, AIA, Lawrence Scarpa, Katrin Terstegen – Project Design Team.
Ingegneria: Gordon Polon – Strutturale; Helfman Halloossim – MEP
Appaltatore generale: RJC Construction – John Cordic
Fotografia: Marvin Rand