6 Architetti. Costruire A New York

Sei celebri architetti, tra cui Bjarke Ingels, Liz Diller e Daniel Libeskind, parlano qui di com’è costruire un’architettura che sia importante e che funzioni nell’iconica città di New York, da Ground Zero a The High Line.

“Un edificio non dovrebbe assomigliare a Lady Gaga”, afferma l’architetto americano Robert AM Stern (nato nel 1939), che ritiene che la città sia composta da edifici sullo sfondo e in primo piano e che sia importante imparare a far funzionare gli edifici insieme invece di isolarli.

L’architetto danese Bjarke Ingels (nato nel 1974) sottolinea quanto sia importante prendersi cura e comprendere le persone per cui si sta progettando: “Gli architetti devono reinserire l’architettura come qualcosa a cui le persone sono interessate – non solo gli architetti – qualcosa che è importante per la società”.

“In un certo senso era un non sito senza una base su cui poggiare”. L’architetto americano e socio fondatore di Snøhetta, Craig Dykers (nato nel 1961), racconta l’esperienza impegnativa della costruzione del Padiglione del Museo commemorativo dell’11 settembre a Ground Zero.

Secondo l’architetto americano Thom Mayne (nato nel 1944), l’architettura è essenzialmente “un modo di pensare, esplorare, inventare, creare e partecipare al mondo”.

L’architetto americana Liz Diller (nata nel 1954) parla del suo affascinante progetto The High Line, un parco pubblico costruito su una storica linea ferroviaria per il trasporto merci sopraelevata di 9,1 m sopra le strade del West Side di Manhattan.

“La gente mi ha fermato: ‘Grazie signor Libeskind. Hai mantenuto ciò che avevi promesso’. Non hanno detto nient’altro. Mi hanno stretto la mano. Ho pensato che fosse il miglior complimento che potevo ricevere”. L’architetto polacco-americano Daniel Libeskind (nato nel 1946) racconta la sua storia personale di mettersi al lavoro su un progetto così toccante come Ground Zero.

Tutte le interviste di Marc-Christoph Wagner, Kasper Bech Dyg e Jesper Bundgaard/Out of Sync.