Dacca. La Città Dove I Rifugiati Climatici Sono Già Una Realtà

Ogni giorno altre 2.000 persone si trasferiscono nella capitale del Bangladesh. Non è una novità – per generazioni Dhaka è stata una calamita per chi scappa dalla povertà rurale – ma ora il cambiamento climatico sta accelerando la corsa verso la città

Parul Akter ha viaggiato attraverso il Bangladesh per sfuggire alle acque alluvionali, ma sembra che l’abbiano seguita. La baracca che condivide con suo marito e quattro figli a Dhaka, la capitale della nazione, si trova ai margini della vasta baraccopoli di Korail, vicino a un lago. Quando piove, l’acqua umida si riversa nel loro rifugio. Solo il letto, rialzato sui mattoni, resta asciutto. “Questa stanza è tutto ciò che abbiamo, quindi dobbiamo rimanere qui, qualunque cosa accada”, ha detto Akter.

Sette anni fa, un’alluvione monsonica non ha lasciato nulla in piedi nel loro villaggio, situato a Bhola, sulla costa sud-occidentale del paese. “Non avevamo altra scelta che scalare immediatamente le rive con i nostri averi”, ha detto Akter. “Entro una settimana ci siamo trasferiti a Dhaka per iniziare una nuova vita”.

Ogni giorno circa 2.000 persone si stabiliscono nella capitale del Bangladesh. Non è una novità: per generazioni la città è stata una calamita per uomini e donne in fuga dalla povertà rurale. Ma ora c’è un altro pilota che, secondo gli esperti, ha accelerato la corsa verso la capitale: il cambiamento climatico della Terra, che ha già reso la vita estremamente difficile nei tratti di questo paese pianeggiante e pieno di fiumi. Nei prossimi decenni, si prevede che altri milioni di “rifugiati climatici” in tutto il mondo faranno viaggi simili. Con una crudele ironia, molti finiranno in città ancora più mal equipaggiate per resistere al cambiamento climatico.