La Città Che Si Privatizzò A Morte.
“Forse eminenti storici studieranno Londra all’inizio del 21° secolo e osserveranno come il suo ambiente edificato sia stato lentamente ridotto a morte dalla privatizzazione”. “Forse eminenti storici studieranno Londra all’inizio del 21° secolo e osserveranno come il suo ambiente edificato sia stato lentamente ridotto a morte dalla privatizzazione”.

Mi chiedo cosa sarà tra 100 anni, Londra. La città che si privatizzò a morte. Abbandonato alla natura, forse, l’intero posto è una versione massiccia e selvaggia di quel mimetico ponte giardino sul Tamigi attualmente pianificato dalle classi ridacchianti. La povera Londra, la metropoli antica e dimenticata, che lentamente si sgretola in una foresta incantata.

Immaginare. Nel 2115, tutti gli animali evocati in laboratorio nello zoo giurassico di Regent’s Park sono liberi di vagare, rivivendo la loro evoluzione. Un diplodocus lì, al pascolo nel centro commerciale nella giungla. Guarda, uno stegosauro addormentato tra le rovine di Buckingham Palace. In alto sopra la volta della foresta, un solitario archeopteryx svetta, dove un tempo centinaia di droni scivolavano attraverso i fuochi d’artificio su YouTube.

Forse eminenti storici studieranno Londra all’inizio del 21° secolo, vedranno come i suoi abitanti più poveri furono cacciati via, osserveranno come il suo ambiente edificato è stato lentamente ridotto a morte dalla privatizzazione. E si chiederanno perché la gente abbia tollerato questo trasferimento di ricchezza collettiva dai contribuenti agli azionisti. E forse rivolgeranno la loro attenzione ai favolosi mosaici di Eduardo Paolozzi alla stazione della metropolitana di Tottenham Court Road.

Nel 2015, è scoppiato un breve dibattito, dopo che alcuni di questi adorabili murales a mosaico di proprietà pubblica sono stati smantellati in silenzio come parte dell’accurato m Crossrail della stazione. dico “dibattito”; era davvero solo quella cosa da ciarlataneria polarizzata che abbiamo ora: fai clic se pensi che i mosaici siano fantastici, dovremmo salvare ciò che ne resta v spaccarli sono brutti, comunque chi se ne frega sono solo motivi su un muro. ….